MANI INVISIBILI PER UN AIUTO CONCRETO
Bernard ci racconta come gli antichi Egizi e poi gli Esseni si prendevano cura a distanza delle persone.
“La terapia a distanza è una pratica molto antica, praticata dagli Egizi e molto conosciuta anche in India. E’ una terapia che utilizza essenzialmente due centri importanti che sono: il Chakra del Cuore e il Centro Sorgente.
Usati insieme danno vita a forme-pensiero del Cuore, che come sappiamo, sono libere e non si “attaccano” alla nostra aura pur andando là dove sono indirizzate: nel nostro caso alla persona a cui vogliamo fare terapia.
La maggiore efficacia della terapia a distanza la si ottiene quando il ricevente è consapevole. E’ bene concordare con la persona, o con chi la assiste, l’orario della terapia, sia perché la persona, se cosciente, possa disporsi in accoglimento della terapia stessa, sia per evitare che venga invita mentre la persona sia impegnata per es. nel guidare. Dopo la terapia, è bene chiamare la persona trattata o chi la assiste per scambiare le impressioni su quanto è avvenuto, per avere un feedback sull’effetto della terapia.
In ogni caso, la terapia a distanza è comunque efficace, anche se il ricevente non ne è consapevole.
Molto indicate per la terapia a distanza sono le ore notturne, in particolare verso le tre-quattro del mattino, l’ora della preghiera: è come se vi fosse una “finestra”, è un momento in cui i pensieri del mondo si abbassano. Iniziamo la terapia. Per prima cosa portiamo la nostra consapevolezza al chakra del Cuore. Nel nostro petto, possiamo facilmente individuare una piccola fiamma, una piccola luce, un punto caldo, come la fiamma di una candela. Per aiutarci mettiamo una mano sul cuore. Se rimaniamo in questa zona, percepiamo che la sensazione particolare che abbiamo contattato inizia ad espandersi: più stiamo attenti a questa zona, più irradia. Questo progressivo risveglio è normale, perché abbiamo tutti il cuore un po’ chiuso.
In questo cuore c’è spazio e non viene voglia di metterci qualcosa? Per esempio, possiamo provare a mettere una persona a noi cara o una persona che adesso non sta molto bene. Proviamo a metterla dentro al nostro cuore, tutta intera. Non solo il suo viso o la sua figura, ma anche la sua presenza, il profumo della sua anima.
Cosa capita? Un sorriso… Non bisogna impegnare volontà, occore solo lasciare andare, non c’è bisogno di fare nulla. L’importante è non di visualizzare tutti i piccoli problemi di salute della persona, ma solamente la persona dentro la luce del cuore: come se fosse lì, approfittando di questa bella fiamma del nostro cuore.
Pian piano, con la mano iniziamo a salire verso il nostro Centro Sorgente, verso la fronte. E lì, nel Centro della nostra testa, lasciamo venire questo profumo dell’anima della persona che ci è cara. Anche qui, non deve essere uno sforzo di volontà: questa persona c’è già. E come se ci riempisse la testa. E si avverte il collegamento tra il nostro cuore e la nostra testa, come se dentro di noi ci fosse un legame tra questi due centri.
Cosa capita? Che pian piano possiamo lasciare la mano e sentire che dal cuore e dalla testa escono due raggi che vanno ad incontrarsi davanti a noi, ad un metro, un po’ di più o un po’ di meno, davanti a noi, e formano una palla: come per formare una forma-pensiero.
Ed è come se questa immagine della persona, della sua anima, si ritrovasse lì, nel centro di questa palla che si trova davanti a noi.
Com’è questa palla, questa cosa bella davanti a noi? Come la percepiamo? È rosa… ruota… è brillante…
Pian piano, lasciamo andare questa palla. Sentiamo che questa forma-pensiero, questa palla di luce, non si vuole fermare, se ne va verso la persona a cui vogliamo bene. E’ come se questa palla sapesse dove deve andare. Pian piano, percepiamo che arriva alla persona, come se fosse guidata dalla forza dell’Amore.
Prendiamo una lunga inspirazione… ed una lunga espirazione… E ringraziamo per quello che è accaduto.”