Sulle tracce di re Artù e della tavola rotonda spostato a luglio 2015

Iscrizione chiuse

Mappa dei viaggi del Re Artù
Mappa dei viaggi del Re Artù

Il viaggio sulle tracce di re Artù è stato dal 18 al 26 luglio 2015. Grazie all’organizzazione di Géraldine Domeniconi e di Paola Bianchi  (Gruppo avanzato Milano). Un viaggio che, secondo la leggenda, segue le orme del Cristo quando soggiornò in Inghilterra prima della crocifissione insieme con suo zio Giuseppe d’Arimatea. L’idea è nata intorno ad un tavolo. Perché non andare in Inghilterra, nei posti stessi dove si svolge la leggenda di re Artù? Perché non andare in certi luoghi remoti, che sono rimasti quasi intatti, della civilizzazione celtica? Perché non andare in uno dei posti dove è stato nascosto durante un tempo il santo Graal?

Il viaggio è limitato a 45 partecipanti (il numero di posti del pullman). Siccome è il viaggio di fine corso degli allievi del corso di Roma e di Gerona a loro viene data la priorità 1). La priorità 2) viene data ai loro assistenti e insegnanti. La priorità 3) è data agli altri allievi che hanno finito la loro formazione di base fino all’esaurimento dei posti. Per questi ultimi la precedenza viene attribuita secondo la data di iscrizione, quindi non bisogna aspettare ad iscriversi. Per facilitare i scambi nel gruppo, le stanze saranno condivise con la persona della vostra scelta alla condizione che non sia dello stesso vostro gruppo.

Ecco quindi il programma rimaneggiato.

Sabato 18 luglio 2015

Ognuno si organizza per arrivare al aeroporto di Bristol per poi arrivare al nostro albergo. C’è un volo diretto che parte alle 16h20 il sabato 18 luglio da Fiumicino e che arriva alle 18h05 a Bristol con la easyjet e il ritorno è alle 12h10 da Bristol e arriva a Fiumicino alle 15h45 la domenica 26 luglio. Adesso costa 276 euro andata e ritorno.

All’aeroporto ci incontriamo al Soho Cofee Shop nella zona partenze dell’aeroporto dove hanno cibo biologico. Aspetteremo i spagnoli che arrivano alle 20h45 con la Ryanair.

Soho Coffee
Soho Coffee Shop nella zona partenze

Il pullman ci aspetterà alle 21h00 quando saremmo tutti riuniti per portarci al nostro albergo il Days Inn Membury M4 (clicca qui per avere informazioni)

Ditta di catering per i pasti di mezzogiorno: Rosemary and Thyme Catering, Newbury, info@rosemaryandthymecatering.co.uk tel. 0044 163538368

Dragon Hill
Dragon Hill

Domenica 19 luglio 2015

Visita del longborrow de Wayland’s Smithy che si trova in una foresta magica dove si avvertono spesso delle presenze. Questa tomba è molto lunga ed è composta da tre stanze di cui due di raccoglimento e preparazione particolarmente cariche di pace. La tomba si trova lungo il cammino iniziatico del “Ridge way”.

E un luogo di purificazione energetica dei Druidi risalente a 5500 anni fa. I Druidi infatti avevano il culto del Dio Wayland, il fabbro, colui che ci sa fabri di noi stessi. Attraverso i colpi di martello (i nostri ostacoli) riesce a creare la forma perfetta. Questo luogo era diventato infatti un luogo di purificazione per ritrovare la leggerezza e la gioia di vivere e a ritrovare ” la forza del Drago ” dentro di noi. Questo era un luogo dedicato alle Antiche Divinità trasformato poi dai Normanni nel Culto di Wayland. È seguita quindi una meditazione per raccogliere le forze della terra che sono rappresentate dal Drago.
Dopo il pranzo consumato nella tipica campagna inglese accanto ai campi di grano, proseguiamo  il percorso con destinazione Dragon Hill, la collina del cavallo biancodella regione del  Wiltshire, che in realtà è la più antica rappresentazione del drago. Un luogo davvero magico che risale all’età del bronzo : santuario e luogo fortificato dove nelle vicinanze ritroviamo anche la collina in forma d’uovo sulla quale la leggenda racconta che San Giorgio abbia domato il drago. In realtà è un luogo sacro ai Druidi dove i sacerdoti si riavvicinavano alle forze della terra. L’emozione è quella di ritrovarsi nella spirale che collega la terra con il cielo.

Riposati e rinfrancati da questa potente energia abbiamo fatto sosta in un classico pub della campagna inglese dove il cuoco ha lavorato tutta la notte per accontentarci e darci da mangiare.

 

Cerchio nel grano
Cerchio nel grano

Lunedì 20 luglio 2015

Andremo nel West Oxfordshire, zona famosa in Inghilterra per le manifestazioni dei cerchi nei campi di frumento chiamati anche Crop Circles.
Quello che abbiamo visitato la volta scorsa è vicino al sito neolitico di “The Roll Right Stones”.
Il Crop Circles che visitiamo rappresenta l’Energia della Dama Bianca, ovvero il crescente di luna che appare anche nell’iconografia Cristiana ai piedi della Santa Vergine Maria. Il cerchio rappresenta un crescente di luna sopra una stella a 5 punte che a sua volta rappresenta l’uomo.
Visitarlo è una emozione perché si avvertono delle vibrazioni energetiche molto forti. Ciò ci induce a pensare che sia davvero molto molto difficile che siano opere fatte dell’uomo.
Con nostra gioia abbiamo ricevuto nel Crop Circle una comunicazione dagli esseri di Luce grazie alla canalizzazione di Angela.
Siamo andati poi dopo pranzo a King Stone & King’s Men.
In questo luogo vi sono 3 luoghi sacri : Il primo è un altare Druido megalitico dell’epoca neolitica e rappresenta l’Amore per Dio. Il secondo luogo è un cerchio utilizzato per le terapie e per il raduno dei sacerdoti Druidi e rappresentava l’Amore per gli altri. Il terzo luogo è un Dolmen di iniziazione per i sacerdoti e rappresentava l’Amore per se stessi.
Abbiamo poi sperimentato nel Cerchio delle Terapie ( King’s Men ), che è un cerchio con tanti monoliti di pietra calcare, il passaggio con il portale interstellare : questo luogo e le sue pietre era ed è un luogo protetto dove le pietre appunto fanno da guardiani all’energia che si sprigiona all’interno del cerchio/Stargate. Un tempo l’accesso era consentito solo ai Sacerdoti Druidi e ai malati che dovevano ricevere le Terapie.
Un esperienza molto forte l’abbiamo ricevuta nel Dolmen chiamato Whispering Knights dove l’energia è ancora molto potente e funge da accumulatore energetico dove abbiamo ricevuto una forte carica energetica.

Martedì 21.07.15

È qui che abbiamo vissuto una intensa esperienza energetica grazie a Bernard.
Provare per credere ! 😜
Per la cena siamo ritornati nel bellissimo borgo medievale di Malborough

 

Avesburry
Avesburry

Martedì 21 luglio 2015

Visita del sito neolitico di Avebury. E’ costituito da diversi gruppi di megaliti, di un immenso “cromlech” o cerchio inglobando il villaggio, di menhir allineati per formare due strade… Il cromlech di Avebury è il più grande d’Europa e risale a circa 5000 anni paragonabile a Luxor in Egitto.
Si tratta di un area sacra circondata da un cerchio di pietre più antiche di Stonhenge che risalgono a circa 5.000 anni fa, il cui accesso era tramite due strade processionali costeggiate da grandi pietre.
Ancora oggi un centro molto visitato dai cultori delle divinità pagane ed è qui che si decise di assorbire la religione cristiana in questa zona dell’Inghilterra.
All’interno del cerchio sacro ci sono 4 luoghi importanti da visitare : il 1º, il piccolo cerchio o cerchio della luna, messo ad Est, era un santuario femminile dove 12 sacerdotesse che formavano il governo femminile, erano le uniche ad avere ancora il privilegio di parlare con le fate e con elfi, e prendevano le decisioni dopo avere meditato.
Il 2º luogo importante è stato un boschetto sacro dove, sopra una piccola altura, degli alberi secolari, sembra quasi ci abbiano chiamato e accolto. Su questa altura, sotto 4 alberi secolari, come guardiani di un forte punto energetico, ci siamo riposati e ricaricati.
Bernard ci ha ricordato che questo luogo ha una forte Energia Femminile e questo ci ricorda come in epoche passate, la donna fosse al centro delle decisioni importanti.
Dopo un breve pranzo abbiamo visitato un piccolo museo della zona e ci siamo recati presso Silbury Hill che è il tumulo funerario più grande d’Europa : di lì ci siamo recati al Sanctuary che è il luogo sacro per eccellenza a cui si accedeva attraverso la via sacra processionale, ancora in parte esistente, attraverso la quale i sacerdoti druidi giungevano in questo luogo per ricentrarsi tra la forza della terra e il cielo. (Si possono vedere al museo di Aveburry due scheletri con il cranio lungo)

Visita del West Kennet longborrow. E’ un tumulo del neolitico costruito nel 3 600 ans prima di Cristo. Questo longborrow (ossi “tomba lunga”) comprende 4 stanze de raccoglimento, ed era dedicata a “coloro che avevano il cranio lungo”.
Questo luogo iniziatico era riservato solo ai sacerdoti.

Silbury Hill
Silbury Hill

Al pomeriggio, visita della piramide rotonda di Silbury Hill. Costruita  4 750 anni fa, che alta più di 40 metri ed è considerata il più grande tumulo d’Europa. E’ situata vicino al Cromlech di Aveburry.

Mercoledì 22 luglio 2015

Emozionante giornata di oggi parte dalla suggestiva cittadina di Glastonbury situata nel Sommerset.
Sviluppatasi accanto all’abazzia millenaria ora in rovina, la cittadina ha sempre goduto di una grande fama come di un luogo esoterico molto interessante.
È qui che doveva essere la famosa Avalon, capitale del Regno di Re Artù.
Le rovine dell’abazzia molto suggestive conservano più di un luogo sacro : qui è stata trovata una tomba con un antica iscrizione che diceva ” Qui riposa Re Artù di Avalon e sua moglie Ginevra. “
L’antica Abazzia, antecedente al 1000, si dice sia nata proprio nel luogo dove Giuseppe di Arimatea aveva fatto costruire una piccola cappella dove custodire il Sacro Graal.
Tra i luoghi sacri all’interno dell’abazzia ritroviamo un raro biancospino, scientificamente provato di origine orientale, che fiorisce 2 volte l’anno, a Pasqua e a Natale, e si dice sia stato preso dalla pianta che nacque nel luogo dove Giuseppe d’Arimatea posó il suo bastone, Wyrrall Hill.
L’Abazzia fu distrutta da Enrico VIII nel 1539 ma da allora, anche se del vecchio edificio si conservano solo pochi ruderi, si conserva a tutt’oggi una fortissima energia : a indicare che questo luogo conserva ancora l’antica energia del popolo celtico.
Abbiamo vissuto una bellissima esperienza con Bernard nella cripta della Lady Chapel che è la parte più antica dell’abazzia.
Abbiamo sentito delle fortissime vibrazioni energetiche che vengano percepite solo in pochissimi luoghi sacri del mondo, dove è passato Gesù.
È una sensazione unica che non può davvero lasciare spazio all’immaginazione o alla suggestione.
Nel pomeriggio, dopo una passeggiata nelle stradine di Glastonbury, famosa città tra l’Hippy e l’Esoterico, non si può non essere attratti nei numerosissimi negozietti dai scintillanti cristalli, tarocchi, rune e bacchette magiche.
Al ritorno, non potevamo non fermarci nella romanticissima ed elegante cittadina di Bath, famosa per le sue antichissime terme, le più antiche ancora funzionanti d’Europa.
Concludiamo la giornata ballando con un flautista celtico un antica danza celtica.

 

Partenza per  Glastonbury, anticamente “isola di Avalon”, conosciuto per la leggenda arturiana. L’isola di Avalon era un alto luogo di culto alla madre divina. E’ anche il luogo dove fu portato re Artù dopo la sua ultima battaglia a Camlann.  E’ anche, seconda la legenda, il luogo dove fu fabbricata Excalibur, la spada dI re Artù. E’ il luogo dove visse la fata Morgana.

Visita dell’antica abbazia di Glastonbury, fondata nel primo secolo da Giuseppe d’Arimatea. La leggenda racconta che Giuseppe, lo zio di Gesù, lo avrebbe portato qui quando Gesù era ancora giovane. Dopo la crocifissione, Giuseppe d’Arimatea sarebbe tornato per nascondere il santo Graal all’entrata del mondo sotterraneo dentro una sorgente. E’ in questa bella abbazia che troveremo le tombe di re Artù e della regina Ginevra. (cliccare qui per saperne di più…)

Visita della chiesa di San Giovanni Battista di Glastonbury per vedere la santa spina e il labirinto (cliccare qui per saperne di più…)

Al pomeriggio visiteremmo la bellissima città di Glastonbury e tutti i suoi negozi che parlano delle fate e delle loro magie.

Cavallo bianco
Cavallo bianco di Westburry

Sul viaggio di ritorno visita di Westbury dove scopriremo il cavallo bianco gigante dipinto su una montagna. Fa più di 100 metri di lunghezza e risale a 3000 anni fa. Ai piedi di questo cavallo che anticamente era un drago si formano molti cerchi nel grano.

Giovedì 23 luglio 2015

Visita del luogo sacro della sorgente “Chalice well” dove Giuseppe d’Arimatea avrebbe nascosto il Graal. Per chi vuole, possiamo fare anche un bagno nelle acque curative della fontana. Questa fontana è costante estate come inverno. (cliccare qui per saperne di più…)

Visita della porta tra i mondi, la montagna e il “Tor” di Glastonbury che corresponde alla famosa isola di Avallon del racconto del re Artù. Anticamente tutta la zona era una palude come a Venezia e quindi la montagna del “Tor” era veramente un isola. Il museo di archeologia di Glastonbury presenta molti ritrovi che confermano la presenza di un luogo sacro in quel posto.

Ecco un testo di Valérie Lefay che lo descrive bene: “Tor”, parola di origine celtica che può essere tradotta come punta rocciosa. Questo il nome di un erto colle naturale alto circa 158 metri, che può essere scorto a circa 25 miglia di distanza. Esso è una dei numerosi elementi paesaggistici che contribuiscono a rendere magica e misteriosamente sacra la terra di Glastonbury.
A rendere particolarmente affascinante il Tor è la sua conformazione. Esso infatti è circondato da terrazze concentriche, che lo avvolgono come spire.
Sulla loro origine non vi sono certezze. Alcuni ritengono che siano opera dell’uomo, altri che esse in origine fossero terrazze naturali sfruttate poi dall’uomo per la coltivazione. Il che avrebbe contribuito a marcarle maggiormente.
Sulla cima del Tor si può scorgere la torre di San Michele.
Questa è ciò che rimane di un monastero dedicato al Santo e fondato a Glastonbury tra il 600 e l’ 800.

Nella mitologia celtica sul Tor si troverebbe l’ingresso al regno dell’Annwn, il mondo sottile. La simbologia del Tor è fortemente legata al labirinto poiché il sentiero tracciato dalle terrazze concentriche assume proprio la tipica forma del labirinto cretese.
Esso potrebbe essere stato un percorso da compiere in processione, o un cammino iniziatico di discesa e risalita dal mondo degli inferi.
Narra infatti una leggenda locale che al centro del Tor vi sia davvero una sorta di camera, posta sotto la cima ad una profondità sconosciuta che si presume tuttavia essere notevole. (cliccare qui per saperne di più…)

Giovedì 23.07.15

Prima tappa di questa intensissima giornata è la collina del Tor, l’antica Isola di Avalon, che è ubicata alle spalle dell’abazzia di Glastonbury.
È una piccola collinetta che si erge nella piana del Somerset, nel punto di incontro delle linee energetiche di San Michele e della Vergine Maria, detta anche Isola delle Mele.
Luogo di pellegrinaggio antichissimo, da almeno 10.000 anni.
Per salire sulla cima bisognava fare un percorso a spirale e in alto si trovava un santuario che si è trasformato nei secoli in una chiesa cristiana distrutta da Enrico VIII nel 1539.
Dell’antica chiesa resta ora solo una torre.
L’Isola di Avalon era il centro di contatto con le energie sottili dove ci si poteva mettere in contatto con il Regno della Signora delle Fate : era governata da 12 sacerdotesse prescelte.
” Vivi che pur essendo vivi potevano entrare nel mondo dei morti, morti che pur essendo morti potevano entrare nel mondo dei vivi”.
Era un luogo di guarigione ed è un portale per passare ad altre dimensioni energetiche.
L’accesso era vietato agli umani normali e solo le sacerdotesse e i sacerdoti druidi potevano entrare.
Era protetta da una zona paludosa sulle cui sponde, piano piano, è nato un villaggio che si è poi sviluppato nella cittadina di Glastonbury.
Intorno all’anno 1000 l’energia del posto venne nascosta e a tutt’oggi è difficile spiegare perché attrae così tante persone.
Sotto la Torre abbiamo vissuto un esperienza collegata a quella vissuta ieri nella Cripta della Lady Chapel dove siamo riusciti ad entrare in contatto con i Regni Sottili.
Una delle nostre terapiste è venuta a contatto con il soffio del drago.
Come diceva il Mago Merlino, è fondamentale imparare nella vita a camminare sul soffio del drago.
Proprio all’interno di Avalon era presente l’energia del drago ed era un luogo adatto a qualsiasi tipo di attività spirituale.
Anche se i nostri cuori ci avrebbero tenuto a lungo su quella collina, siamo scesi dirigendoci verso il Chalise Well Garden, un giardino incantato dove si dice, in una fonte, Giuseppe d’Arimatea abbia nascosto il Santo Graal.
Anche se il Graal non si trova fisicamente più qui, ha lasciato una forte energia, dalla fonte scaturisce dell’acqua che si dice miracolosa, color rossiccio : la leggenda dice che sia colorata del sangue di Gesù.
Il giardino è un classico giardino all’inglese dove si alternano vasche con acqua gelata e un esplosione di fiori.
I tre luoghi santi del giardino sono : la Corte di Re Artù dove si trova la vasca del pellegrino, la fontana del leone dove si può bere un acqua che si dice miracolosa, e i fine il Pozzo del Calice, il Sancta Santorum del giardino.
È un luogo di raccoglimento e di pace.
Il coperchio del pozzo è molto bello e raffigura la Lancia di Longino che fece scaturite sangue ed acqua dal costato di Gesù.
Anche qui ritroviamo la coppa e la lancia : la prima è’ il pozzo e rappresenta una cavità nel ventre di madre terra. La seconda la lancia, che rappresenta la simbologia maschile.

Venerdì 24 luglio 2015

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Visita del complesso di Stonehenge che significa le “pietre sospese” con visita privata che prenotiamo per tutti voi. Visiteremo Stonehenge con la luce e l’energia del mattino in visita privata (due slot : dalle 06-15 fino alle 8. Ogni slot costa £900 max 30 pax per slot) .

Sveglia alle 4.00 del mattino, partenza alle 4.30am per Stonehenge. Arriviamo sul posto alle 6.00.  Il bus ci lascia al nuovo polo museale e da qui con una navetta ci rechiamo al sito di Stonehenge. Il santuario rimasto fa parte di un luogo sacro molto vasto costruito 4500 anni su un sito più antico che risale all’8000 ac, quindi 10000 anni fa ! Era un luogo di oracoli dove la dimensione che si viveva era tra il passato , il presente e il futuro. Tutt’attorno sono stati ritrovati numerosi cumuli funerari a partire dall’età del bronzo. Raggiunto il santuario percepiremo l’energia antica di guarigione e l’intensa spiritualità.

Poi saremmo diretti alla imponente cattedrale di Salisbury. La cattedrale è tra le più grandi e importanti di Inghilterra e conserva al suo interno un chiostro di notevoli dimensioni.

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Sabato 25 luglio 2015
Sulle tracce di Re Artù in mattinata ci dirigiamo verso il Castello di Camelot.
Del Cadbury Castle oggi rimane solo il terrapieno difensivo e un pozzo d’acqua.
Ricordiamo che nel 500dc, periodo in cui è vissuto Re Artù, i Castello erano aree fortificate con capanne in legno con tetto di paglia.
Quello che possiamo dire di questa area è che ha conservato l’energia dell’epoca perché dopo la sua distruzione non si è conservato nessun insegnamento.
Re Artù era cresciuto ad Avalon e grazie a Merlino era stato incoronato Re d’Inghilterra : aumentando il suo potere però aveva dimenticato gli insegnamenti di Avalon.
Inizialmente il suo regno era stato un regno giusto e riuniva i suoi cavalieri nella famosa tavola rotonda dove il Re era allo stesso livello degli altri.
Forse dopo il tradimento di Ginevra con Lancillotto, questo suo senso di democrazia venne meno. Fu ucciso proprio dal figlio di Morgana che era stato concepito insieme ad Artù in una notte della festa celtica di Beltane.
Dal castello si vede in lontananza Avalon : vivremo l’integrazione delle forze ascoltate ad Avalon con quelle di Camelot che rappresentano la vita quotidiana.
Il grande insegnamento di questo viaggio è di riportare nel mondo le energie di Avalon integrandole con la nostra vita quotidiana, vivendo intensamente la vita odierna Unire la parte mistica (Avalon) con la parte materiale (Camelot) della nostra vita quotidiana che tra poco andremmo a ritrovare. Questo ponte e quello che si trova sulla stemma d’Inghilterra il leone e l’unicorno.

La sera per cena andremo al pub più conosciuto da chi cerca i cerchi nel grano: The Barge Inn situato in Honeystreet vicino ad Aston Barnes. Questo pub è un vero centro d’informazioni su qualsiasi cosa riguardi i cerchi nel grano.

Domenica 26 luglio 2015

Il pullman ci porta all’aeroporto la mattina per prendere il volo di ritorno per l’Italia da Bristol alle 12h10 che arriva a Fiumicino alle 15h45. I spagnoli potranno lasciare le valigie in aeroporto per fare un giro a Bristol e prendere il loro volo per Gerona alle 19h05.

Per un prossimo viaggio eventuale :

Dozmary pool. Il lago della dama del lago e la chiesa templare vicino.
Tintagel luogo della nascita del Rè Artù (Visita della Arthur Hall)
Pietra del rè Artù

Precedenza

La priorità al viaggio viene data  secondo la lista seguente:

  1. Tutti gli allievi di Roma e di Gerona che stanno finendo il loro corso se si iscrivono con anticipo.
  2. Gli insegnanti e gli assistenti degli allievi al punto n° 1
  3. Tutti gli altri allievi che hanno già terminato il corso base.

Il posto viene comunque assegnato in base alla data di prenotazione e al versamento della caparra secondo ciascun gruppo di appartenenza.

Il gruppo sarà formato da 45 allievi.

Prezzi

9 giorni: 1245 € / persona

Modalità di pagamento :

– 50 € di caparra (prenotazione non rimborsabile)  da corrispondere:

  • a Ennio Brunacci (338/637 2988 oppure enniobrunacci@hotmail.it) entro il 27/28 settembre 2014 per gli allievi di Roma corso base;
  • a Ramon Ariza Prats (609/46 8585 oppure ramonarizap@gmail.com) entro il 25/26 ottobre per gli allievi di Gerona corso base.  Dopo il 26 ottobre, quando si saprà il numero definitivo dei partecipanti del corso base di Roma e Spagna e qualora vi fossero dei posti liberi, le prenotazioni verranno aperte anche agli altri allievi secondo le priorità già spiegate nel dettaglio in precedenza.

– 1195 € ( il saldo) da corrispondere tramite bonifico bancario o in contante (alle persone sopra indicate) entro il 24/25 gennaio 2015 solamente per gli allievi spagnoli, entro il 10/11 gennaio 2015 , per tutti gli altri allievi.

Il prezzo per persona comprende:

  • Il contributo versato agli agricoltori per la visita del loro campi.
  • Acceso privato e riservato a Stonehenge
  • Un pullman a nostra disposizione in Inghilterra
  • Il pernottamento (9 notti). Il soggiorno si fa nella regione del Wiltshire in stanze doppie, triple o multiple.
  • I pranzi e le cene (che saranno vegetariane)  (I pranzi saranno dei pic-nik).
  • Il sistema audio per potere seguire le spiegazioni nella propria lingua.

Non comprende:

  • Voli internazionali
  • Le bevande extra al di fuori dell’acqua, del caffè o del tè,
  • Regali, e spese personale
  • Assicurazioni medicale e personale

Prevedere:

  • Un documento d’identità (carta d’identità o passaporto)
  • Il volo o il treno andata e ristorno per Londra.
  • Fare un po’ di cambio per le vostre spese personale (1£ = 1,14 €) anche all’aeroporto
  • Indumenti per la camminata in campagna (che faccia sole o che piova)
  • 70 à 80 £ in più se volete sorvolare i crop circles in piccoli aerei.
  • Un adattatore per le prese elettriche inglese  (si possono comperare anche all’aeroporto)
  • Scarpe per camminare (sole o pioggia)
  • Protezione contro la pioggia (impermeabile, ombrello…) e contro il sole (capello, occhiali, crema solare)
  • Portare il costume da bagno per chi vuole fare il bagno nelle acque curative della fontana del “Chalice well” di Glastonburry.

Per l’andata, arrivare a Bristol il sabato possibilmente prima delle 19h per potere cenare insieme. Per il ritorno puoi partire a qualsiasi ora del albergo la domenica.

Pubs adatti per cena:

The Eastbury Plough, a circa 4 Km dall’hotel, Newbury Road, Eastbury.La domenica sera fanno anche la pizza ma chiude alle h.20.00. Chiuso il lunedi

John O’Gaunt Inn, 21 Bridge Street, Hungerford 01488 683535 info@john-o-gaunt-hungerford.co.uk,

The Hare Restaurant, a Lambourn, a circa 1,5 Km dall’hotel. Chiuso domenica. Il gruppo sarà ospitato in due sale separate.

The Five Bells, a Wickham, a meno di 10 Km dall’hotel. Buono per cena nei giorni feriali.

The Swann Inn, Great Shefford, a circa 8 Km dall’hotel

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Marlborough (Per pranzo o cena):

The Green Dragon, 12 High Street, Marlborough tel. 01672514847, chiuso il lunedi.

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Stonehenge:

Rose and Crown, High Str. Tilshead Salisbury, tel.1980621062 Il gruppo sarà diviso in due sale.

The Rainbow on the Lake, Salisbury Road, Steeple Langford, Salisbury, tel. 01722790251  In campagna, molto grande

White Horse Inn, Lower Road Quidhampton (Amesbury), tel. 1722744448

Greyhound, 4 Market Place, Wilton, tel. 1980671124 Vicino al fiume Avon

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Glastonbury:

The Tin Pot Pasty, 6 Magdalene Str., vicino al Museo, chiude alle 17.00. Non è un pub ma solo un negozio che vende panini e pasties (una specie di fagottini ripieni salati molto buoni). Non ha posti a sedere e va bene per un pranzo improvvisato tipo picnic, ammesso abbiano abbastanza cibo.

The George and Pilgrim, 1 High Str., pub vicino al Museo, in casa medievale, tel. 1458831146

Bus:

Mainline Coaches Ltd Kings Head Garage Glannant Road Evanstown OGWR CF39 8RL Tel No: 01443 670095 Fax No: 01443 671671 E-mail: sales@mainlinetravel.co.uk

Website: www.mainlinetravel.co.uk Tax No: GB 285 7899 77 Company Reg No: 4284621

Fonti:
Avalon, N.R.Mann
Passaggio ad Avalon, J.S. Bolen
Avalon within, Jhenah Telyndru

Un po’ di lettura…

GIUSEPPE D’ARIMATEA
E IL SACRO GRAAL

di Licio Gelli (Arezzo)
Accademico dei Micenei

La ricerca del Sacro Graal è un tema ricorrente nella mitologia cristiana. Secondo la tradizione, il Graal è il calice usato da Cristo nel corso dell’ultima cena, recuperato dallo zio di Gesù, Giuseppe D’Arimatea, che lo usò per raccogliere l’acqua ed il sangue che uscirono dalle ferite di Gesù sulla croce. […] Apparve nelle mani del Salvatore per l’ultima cena, venne ritrovata da Giuseppe D’Arimatea, che la portò, dopo un lungo viaggio iniziatico, in Inghilterra, la “terra degli angeli”, alla quale era destinato. Qui, venne conservata dalla Chiesa Primitiva, ma venne sepolta e perduta vicino a Glastonbury, il primo centro cristiano della Gran Bretagna e divenne oggetto di grandi ricerche, nel corso dei secoli, perché la tradizione vuole che chi beve dal Sacro Graal, acquisisce la completa conoscenza. Mago Merlino e Re Artù fondarono l’Ordine Sacro della Tavola Rotonda perché i suoi dodici cavalieri, uno per ogni costellazione stellare, rinvenissero la reliquia. E, dopo lotte esterne ed interne all’ordine, fu Sir Gawain, figlio di Sir Lancillotto del Lago, a ritrovare il calice di luce. Con la caduta di Camelot e la morte di Artù, il Sacro Graal si perse nuovamente. Da allora, molti, cercatori, cavalieri, maghi, esoteristi, lo hanno inutilmente cercato. È una commissione di elementi occulti, religiosi e leggendari che pongono il Sacro Graal in una posizione particolare, diversa da quella delle altre reliquie cristiane e ne fanno una parte essenziale della ricerca della conoscenza perduta. Il primo problema riguarda quanto di vero ci sia nella realtà oggettiva del Graal e nel suo presunto viaggio verso la Gran Bretagna.Inizialmente, le prove indirette sono abbastanza incoraggianti. C’è il fatto storicamente provato, riportato anche nei Vangeli, che Giuseppe e Nicodemo ricevettero il corpo del Christo e lo seppellirono.

L’ipotesi che Giuseppe fosse lo zio di Christo, fatto non attestato dai testi sacri, è resa in qualche modo plausibile dal fatto che Pilato acconsentì a consegnare a lui il corpo. Dal momento che Christo era stato condannato come un criminale, avrebbe dovuto essere sepolto come tale, nel luogo riservato ai malviventi, a meno che, secondo la legge romana ed ebrea, un parente fosse venuto a reclamarne le spoglie.

Matteo dice che Giuseppe d’Arimatea era ricco e non c’è nessuna ragione per dubitarne. Se era membro del Sinedrio e se poteva permettersi di offrire un sepolcro al Christo, doveva essere sicuramente ricco. Secondo la tradizione, fece fortuna con il commercio dello stagno e l’itinerario leggendario da lui seguito per arrivare in Gran Bretagna con il Graal, si accorda molto bene con il tradizionale percorso seguito dai mercanti di stagno, descritto dallo scrittore greco Diodoro Siculo, poco prima della nascita del Christo. “Lo stagno – scrive – veniva trasportato con la bassa marea all’isola di Ictis, che si ritiene fosse in una baia della Cornovaglia e da qui i mercanti lo trasportavano verso Gaul e poi con un viaggio di trenta giorni da Gaul alla foce del fiume Rodano, entro sacche poste sui dorsi dei cavalli”.

Tradizioni indipendenti, tipiche della Francia settentrionale, dell’Irlanda e della Gran Bretagna, nella regione delle miniere di stagno della Cornovaglia, sono particolarmente ricche di dettagli. Si dice, anzi, che, all’inizio di questo secolo, un capo stagnaio della zona, abbia detto: “Noi che lavoriamo i metalli, siamo una confraternita molto antica e, come altri artigiani, abbiamo le nostre tradizioni. Una di queste, il cui ricordo è conservato in questa invocazione, è che Giuseppe venne in Cornovaglia con una nave propria, e che in un’occasione portò con sé il Bambino Gesù e Maria sua Madre”.

Una visita in Gran Bretagna del giovane Gesù con Giuseppe, è storicamente verosimile ed è rafforzata da un certo numero di leggende locali. Non si conosce nulla della vita di Gesù tra i dodici ed i trenta anni e si crede che, in quegli anni, egli abbia viaggiato in diversi luoghi, anche lontani. C’è un “Pozzo di Gesù” alla foce del fiume Camel, in Cornovaglia, sulla strada per Glastonbury. Nel piccolo villaggio di Priddy, otto miglia a nord di Glastonbury, c’è una leggenda profondamente radicata, collegata, in qualche modo, con la storia di una certa “Energia” che si dice emani da una grotta sotto la Chiesa , secondo la quale Christo fu una volta in quel luogo, da ragazzo. Un detto comunemente usato, anche oggi, è: “È vero come il fatto che Nostro Signore fu a Priddy”. In Galilea, la tradizione che Gesù fosse un falegname, è accompagnata dalla storia che Egli arrivò in Gran Bretagna come carpentiere su una nave mercantile proveniente da Tiro e fu costretto dalle tempeste a rimanere sulle coste occidentali per un intero inverno. A Tiro poi si celebravano i riti del Dio Dionisio, anche lui figlio degli dei e venuto sulla terra come uomo, assassinato e risorto, per andare di nuovo tra gli dei.

Gli accenni ad un antico legame tra la Terrasanta e la Gran Bretagna sono, perciò, incoraggianti e sostenuti da prove sia storiche, sia archeologiche. Lo scrittore del VI secolo, Gilda, disse che la pratica della religione cristiana cominciò in Gran Bretagna nell’ultimo anno del regno di Tiberio, cioè solo quattro anni dopo la crocifissione. Un calice di metallo, del 1 secolo, trovato presso le mura di Adriano, reca inciso un indubbio simbolo del cristianesimo.

Glastonbury, con il suo antico nome, Glastonia, è specificatamente menzionata nei testi religiosi, per avere avuto una chiesa prima che i missionari cattolici vi arrivassero nel VI secolo. Infine, c’è il fatto che Giuseppe stesso sia una figura curiosamente insignificante per diventare protagonista di una leggenda tanto importante, se non ci fosse sotto qualcosa di più sostanziale. Come ha puntualizzato lo scrittore Geoffrey Asge, “…troppo strana, in queste circostanze, per essere pura invenzione”. Ma fu forse Giuseppe qualcosa di più di un ricco mercante che, per caso, era anche cristiano? O, se egli era davvero lo zio del Christo e se fece un viaggio con Lui nel periodo della sua giovinezza, ritornò in quei luoghi dopo la crocifissione? Portò mai con sè, in realtà, il Sacro Graal? Qui ci muoviamo in un terreno molto meno sicuro e la causa principale dell’incertezza è che Giuseppe non appare nei culti locali di santi, assiduamente propagandati dalla Chiesa Cattolica in tutta la Gran Bretagna. La biografia di San Dunstan, scritta intorno all’anno mille, ed il “De Antiquitate” di Guglielmo di Malmesbury, del 1125 circa, menzionano entrambe le tradizioni concernenti Glastonbury, in quanto luogo antico cristiano, ma non fanno cenno a Giuseppe: una singolare omissione, se fu proprio lui a fondare la chiesa, come dicono testi posteriori. È significativo, che un’edizione successiva del testo di Malmesbury, stampata dopo che la leggenda arturiana del Graal era divenuta popolare in Francia, porta aggiunto al testo un riferimento a Giuseppe e rende quindi ancora più probabile il fatto che il ruolo di Giuseppe sia un’invenzione recente. In Inghilterra, fu solo nel XV secolo che la storia del Graal si radicò nel folklore, quando venne pubblicata la versione di Thomas Malory delle leggende arturiane.

Le fonti francesi di Malory sono state, con ogni probabilità, Chrétien de Troyes, autore del poema “Perceval ou le conte du Graalé” e Robert de Boron. Il testo di quest’ultimo è un punto chiave per sciogliere il mistero del Graal. In esso, la leggenda è raccontata in modo che non lascia dubbi sul fatto che un significato ermetico e occulto si trovasse dietro la leggenda cristiana: il Graal originale era un simbolo celtico precristiano, dissimulato e tenuto vivo anche nella cristianità. Nei primi documenti cristiani, il Graal era generalmente inteso come un largo piatto contenente l’Ostia consacrata per qualche persona innominata. Si pensava che contenesse segreti mistici e Parsifal, giovane cavaliere di Artù, dovette sottoporsi a molte prove spirituali, per penetrarli. Solo più tardi e probabilmente prima che Giuseppe venisse menzionato, divenne probabilmente il piatto usato dal Christo per compiere i riti dell’ultima cena.

Secondo la leggenda tradizionale, la vicenda inizia il giorno di Pentecoste del 454, quando i cavalieri di Re Artù trovarono su ogni seggio della Tavola Rotonda, una scritta che indicava il nome del cavaliere cui quel seggio era destinato: in particolare, sul seggio pericoloso il tredicesimo, che nessuno aveva mai occupato, era scritto che quel giorno sarebbe comparso il cavaliere adatto a quel posto. Lo stesso giorno, sulle rive del lago di Camelot, si arenò una pietra con infissa una spada preziosa. Durante il pranzo, comparve Sir Galahad il cavaliere puro, che sedette sul seggio pericoloso e che estrasse la spada dalla roccia. La sera dello stesso giorno, mentre i cavalieri erano in preghiera attorno alla Tavola Rotonda, comparve il Graal, tra uno splendore di luce. Ogni cavaliere ne fu saziato spiritualmente, quindi lo splendore sparì e con esso il Graal che, da quel momento, i cavalieri cercarono disperatamente in tutto il mondo. Sottoposti a tutte le tentazioni possibili, solo tre di essi si mostrarono tanto puri da poter vedere il Graal: Galahad, Parsifal e Bohor. La ricerca sembra che si concluda nel palazzo iperboreo, dove vivevano due re, il Re Ferito ed il Re Ricco Pescatore: qui i tre cavalieri appresero che il Graal è anche il calice in cui il Cristo aveva bevuto durante l’ultima cena e che aveva il potere di guarire il Re Ferito. Galahad, inoltre, ricevette l’ordine di recarsi a Sarras, ove si trovava un “palazzo spirituale” in cui sarebbe stato trasferito il Graal. Puntualmente si verificarono tutti questi avvenimenti ed infine Galahad venne eletto Re della città di Sarras e potè contemplare i misteri del Graal.

Questa non è che una versione della vicenda detta ” la Cerca del Graal”, ma è la più significativa per la chiarezza dei simboli. Inoltre, pare accertato che le leggende del Graal, così come le conosciamo, abbiamo subito nel XII e XIII secolo, alterazioni ad opera di clerici vaganti e di bardi, che usavano fonti celtiche e le celavano in una cornice cristiana. C’è da chiedersi: cosa volevano proteggere, nascondere e perché questa dissimulazione? Robert Graves ha dimostrato in “The White Goddess”, che nel Galles ci fu una ricomparsa di elementi druidici, proprio nel periodo in cui si propagarono i racconti del Graal: una rinascita di una religione pagana che aveva resistito ai tentativi di sopprimerla, prima con Cesare e poi con i missionari cristiani. Un altro sviluppo che si ebbe in Europa, durante il periodo in cui i racconti del Graal furono pubblicati, fu l’ascesa di quell’ordine misterico e potentissimo, i cui misteri erano connessi a quelli del Graal che è quello dei Templari. Nel poema “Parzifal” di Wolfram von Eschenbach, una versione tedesca della storia del Graal, composta tra il 1200 ed il 1220, si fa riferimento specifico ad un movimento come quello dei Templari, nella loro qualità di custodi del Graal e si tratta di una delle storie più mistiche del Sacro Calice.

Il “Parzifal” descrive chiaramente una ricerca spirituale, per il raggiungimento della via iniziatica della rivelazione. Il casto ordine dei cavalieri che vi è rappresentato, con dimora nel Munsalvaesche, il Castello del Graal, è retto “…dalla virtù di una pietra purissima… Nessun uomo può essere così malato che, se un giorno vede il Graal, diventa libero dalla morte durante la settimana che segue. Inoltre, il suo aspetto non cambia mai; egli mantiene la stessa figura del giorno in cui vide la pietra. Sia esso uomo o donna, anche se tenesse la pietra per duecento anni, manterrebbe l’aspetto dei suoi tempi migliori, tranne che per i capelli che diventano grigi. La Pietra è anche chiamata Graal”. L’Ordine del Tempio fu fondato nel 1119 come una sorta di corpo militare a protezione dei pellegrini in Terrasanta. I cavalieri prendevano gli stessi voti dei monaci, povertà, castità, obbedienza e formavano un ordine tanto religioso quanto militare e chiamavano se stessi “poveri cavalieri del Christo”, adottando come simbolo, chiaramente esoterico, due cavalieri su un cavallo solo: indicazioni della duplice natura dell’androgino ermetico.

Questi “monaci soldati” avevano una straordinaria indipendenza. Sebbene, in teoria, soggetti al Papa, questi non esercitò mai, su di loro, l’influenza che aveva, per esempio, con i gesuiti e in realtà, i Templari erano guidati dal loro Gran Maestro, che agiva su consiglio del Gran Capitolo. Quando Gerusalemme venne ripresa dai Turchi, i Templari furono gli ultimi a tornare in Europa, dove, nel frattempo, il loro Ordine era diventato immensamente potente e ricco. Nella sola Francia possedevano novemila castelli ed il loro potere era distribuito per tutta l’Europa. Venute a mancare le crociate, si offrirono come milizia al Papa, come una sorta di militari di un ONU ante litteram, per impedire le guerre tra sovrani europei e rendere invincibile la Chiesa. Ma Re Filippo il Bello di Francia, che già aveva sterminato gli Ebrei, per impossessarsi delle loro fortune, ordì una trama per eliminare la potenza dei Templari ed impossessarsi delle loro ricchezze. Papa Clemente V, ad Avignone, non fu capace di impedirglielo e ad un certo punto ne diventò complice. Dal 1307 al 1314, con l’inganno, le false accuse ecclesiali poi respinte dal Concilio di Vienna, che riabilitò i templari, questi ultimi vennero arrestati, messi sotto tortura e poi al rogo. Confessarono di essere idolatri, dediti alla sodomia, negatori della Santissima Trinità, adoratori dell’idolo Baphomet, ma a causa della tortura. E, finito sul rogo l’ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay, rinnegò ogni ammissione, si disse innocente e chiamò dinanzi al tribunale di Dio, entro un anno, il Papa, l’imperatore e il suo ministro Nogaret. I tre morirono esattamente entro l’anno, in modo misterioso. Nell’Ordine del Tempio erano conservati molti segreti e riti magici ed esoterici, pagani, cristiani e musulmani, nell’intento di unificare le forze spirituali sul piano esoterico. Le parole spese sul “segreto dei Templari” sono molte, ma la verità non la si conosce. I Templari hanno sicuramente protetto segreti esoterici e gnostici che si tramandano nelle società segrete anche oggi, compreso l’ordine del Tempio, che è sopravvissuto segretamente ed il cui ultimo Gran Maestro conosciuto era Walt Disney. E questo spiega come possa esservi un simbolismo esoterico nelle saghe del Graal. Per i bardi celti, che celavano il messaggio segreto nelle loro storie affascinanti che diffondevano nelle corti di tutta Europa, il Graal rappresentava un potere magico di eternità e di vita rinnovata, come era stato per gli antichi dei ed i loro sacerdoti, i cui monumenti, i misteriosi megaliti, stavano ancora sulle colline dell’Europa occidentale.

La “Cerca del Graal” è, innanzitutto, un viaggio nel paese dell’anima, volto, in particolare, all’ottenimento del nutrimento celeste. Un concetto che si ricollega all’interpretazione catara del Padre Nostro, secondo cui il “pane quotidiano” è di natura puramente spirituale. In questo senso, il Graal, che dà a ciascuno il cibo desiderato, è davvero sacro, sacro da molto tempo prima dell’avvento del Christo.

Quali che siano le origini ed i termini in cui la storia viene narrata, il punto fondamentale da tener presente è che il Graal è, in ogni caso, il Bene che è andato perduto e che deve essere ritrovato: in senso pagano, la chiave per far ritornare l’antica età dell’oro, in senso cristiano, la chiave dell’Eden, dove fu posto, in primo luogo, l’Adamo celeste. Da ciò, si può dedurre che il concetto del Bene sia un archetipo per tutta l’umanità e che, per questo, la leggenda del Graal è così multiforme e variabile, pur conservando lo stesso messaggio della parola perduta delle grandi tradizioni esoteriche, della Pietra Filosofale nell’alchimia, della morte mistica di tutte le vie iniziatiche. Scrissi questo racconto nel gennaio del 1983, durante il mio esilio a Champs Dollon, ma oggi, dopo le rivelazioni dell’Unità, foglio d’ordine dell’ex Partito Comunista, del 5 novembre 1990 che afferma: “Ormai chiara la gerarchia politica italiana: il PSI governa per conto della DC, la DC per conto degli americani, gli americani per conto di Dio e Dio per conto di Gelli”, si deduce che il vero scopo dell’ormai famosa campagna persecutoria contro la Massoneria ed in particolare contro la Loggia Massonica P.2, fu scatenata unicamente perché la “banda persecutoria” riteneva che la P.2 possedesse il Sacro Graal.

Si potrebbero scrivere molti libri per elencare i soprusi, le violenze e le umiliazioni subite da coloro che avevano inteso riunirsi sotto l’insegna della Loggia P.2. È stato uno dei capitoli più vergognosi della storia del nostro Paese, soprattutto per l’accanimento persecutivo, perpetrato nei confronti di coloro che si supponeva fossero in odore di piduismo, la parola d’ordine era: “A1 rogo il Massone” e con questo slogan iniziò una esiziale caccia alle streghe contro chiunque si supponeva vi fosse affiliato.

Gli inquisitori cominciarono a pullulare ovunque, ognuno voleva primeggiare sugli altri per estorcere confessioni, per le quali non si è esitato, neanche a ricorrere alle torture, usando la stanza delle “riflessioni”, pur di conoscere i “segreti” dei rituali iniziatici degli iscritti ed il luogo ove era custodito il Sacro Graal. I cospiratori, però, di questa crociata dell’odio e del male, sono rimasti delusi, perché il Calice Mistico non fu “rapinato”.

Ecco un testo interessante tratto da “Le Nebbie di Avalon”, di M. Zimmer Bradley

“…Un giorno di primavera, nel settimo anno del regno di Uter Pendragon, a Caerlon, Viviana, sacerdotessa di Avalon e Dama Del Lago, uscì al crepuscolo per guardare nello specchio magico. Sebbene la tradizione di cui la Dama era sacerdotessa fosse più antica dei druidi, aveva con loro in comune una credenza fondamentale: le grandi forze creatrici dell’universo non potevano essere adorate degnamente in un edificio costruito da mani umane e l’Infinito non poteva essere contenuto in un oggetto artificiale. Perciò lo specchio della Dama non era né di bronzo né di argento. Dietro di lei si ergevano le mura grigie dell’antico Tempio del sole, costruito dagli Splendenti giunti da Atlantide molti secoli prima. Davanti a lei stava il grande lago circondato da canne ondeggianti e avvolto nella nebbia che ormai, anche nei giorni più belli, avvolgeva la terra di Avalon. Ma oltre il Lago c’erano isole e altri laghi, in quello che veniva chiamato ilTerritorio dell’Estate. Era in gran parte sommerso da paludi salmastre; ma al culmine dell’estate gli acquitrini si prosciugavano e le terre si estendevano fertili. Lì il mare interno si ritraeva, cedendo ogni anno nuovo spazio alla terra ferma. Un giorno quelli sarebbero diventati ricchi campi… ma non in Avalon. Avalon era eternamente circondata dalle nebbie,nascosta a tutti eccettuati I fedeli; e quando gli uomini andavano in pellegrinaggio al monastero cristiano, il tempio del sole era per loro invisibile. Quando impiegava la Vista, Viviana riusciva a scorgere la chiesa che I monaci avevano costruito. Era là da molto tempo. Secoli prima, così diceva Merlino, un piccolo gruppo di preti era venuto dal sud, e con loro era giunto il profeta nazareno. La storia diceva che lo stesso Gesù aveva studiato là nella dimora dei druidi dove un tempo sorgeva il tempio del sole, e aveva appreso il loro sapere. Anni dopo quando il Cristo era stato sacrificato, ripetendo il Mistero più antico della stessa Britannia, uno dei suoi parenti era ritornato, e aveva piantato il bastone nel suolo della collina sacra, ed il bastone era fiorito trasformandosi nel roveto che fioriva non soltanto d’estate ma anche nel cuore dell’inverno. Ed I druidi in ricordo del mite profeta che avevano conosciuto, avevano consentito a Giuseppe d’Arimantea di erigere, sull’Isola Sacra, una cappella e un monastero in onore del suo Dio, perché tutti gli Dei sono uno solo. Ma era trascorso molto tempo. A lungo I cristiani e I druidi avevano vissuto fianco a fianco; ma poi erano arrivati I romani e avevano sradicato I sacri boschi dei druidi, accusandoli di praticare il sacrificio umano. La loro vera colpa era stata quella di esortare il popolo a non accettare le leggi romane. Allora, per proteggere l’ultimo rifugio della loro scuola, I druidi avevano operato l’ultimo grande cambiamento rimovendo l’isola di Avalon dal mondo dell’umanità. Adesso Avalon era celata nella nebbia. Le genti delle Tribù sapevano dov’era e là andavano a ad adorare. I romani, divenuti cristiani dal tempo di Costantino, credevano che I druidi fossero stati sconfitti dal Cristo, e non sapevano che erano ancora vivi e si tramandavano il loro sapere nella terra nascosta. Se voleva, Viviana poteva vedere con la vista duplice, perché era la grande sacerdotessa di Avalon. Quando voleva, vedeva la torre che avevano costruito su Tor, il Monte Sacro dell’iniziazione: una torre dedicata a Michele, uno degli angeli ebraici la cui antica funzione era domare il mondo inferiore dei demoni…”

Un articolo molto interessante su l’abbazia di Glastonbury

https://www.angolohermes.com/Speciali/Inghilterra/Glastonbury/Abbey.html

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